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AL ROMANO TORNANO I GRANDI CONCERTI INTERNAZIONALI. VERONESE L’UNICA DATA ITALIANA DEI BLACK PUMAS  

 Torna la musica internazionale. Sul palcoscenico del Teatro Romano, in arrivo il duo norvegese Kings of Convenience e l’unica data italiana dei Black Pumas, per la prima volta nel nostro Paese. Così come Avishai Cohen, uno dei più grandi bassisti viventi. Tra poco più di una settimana, prenderà il via la stagione 2022 dei concerti targati Estate Teatrale Veronese, la rassegna di prosa, musica e danza organizzata dal Comune di Verona. Dal 22 giugno una carrellata di artisti, tra cui Elio, Avishai Cohen, Al Di Meola e Paolo Fresu.

 Due le sezioni musicali che si alterneranno, per 6 serate imperdibili.  

 Rumors Festival porterà a Verona i suoni del presente, con un cast che punta su una doppia coppia tra America ed Europa. Da una parte il blues metropolitano dei Black Pumas, lunedì 4 luglio, dall’altra l’etereo minimalismo musicale dei Kings of Convenience, sabato 23 luglio. Entrambi preceduti da Elio il 23 giugno. I Black Pumas, duo statunitense formato da Eric Burton, cantautore e frontman, e da Adrian Quesada, produttore e chitarrista, arrivano per la prima volta in Italia con il loro ultimo album, pubblicato a giugno 2019. Il disco ha già venduto 155 mila copie e registrato 149 milioni di visualizzazioni con il video del singolo ‘Colors’. Altro duo, stavolta norvegese, formato da Erlend Øye e Eirik Glambæk Bøe, i Kings Of Convenience portano ‘Peace or Love’, album che rappresenta il sound di due vecchi amici che esplorano l’ultima fase della loro vita insieme e trovano nuovi modi per catturare quella magia inafferrabile. Registrato in 5 anni in 5 città diverse, l’album è fresco come l’arrivo della primavera: 11 canzoni sulla vita e sull’amore con la tipica bellezza seducente, la purezza e la chiarezza emotiva che ci si aspetta dai duo. Completa questa sezione, giovedì 23 giugno, la musica d’autore di Elio che canta e recita Jannacci. ‘Ci vuole orecchio’ sarà uno spettacolo giocoso e profondo perché “chi non ride non è una persona seria”. Elio darà voce al cantautore più eccentrico e personale della storia della canzone italiana. Sul palco, nella coloratissima scenografia disegnata da Giorgio Gallione, cinque musicisti che formeranno un’insolita carovana sonora: Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Sophia Tomelleri al sassofono, Giulio Tullio al trombone. A loro toccherà il compito di accompagnare lo scoppiettante confronto tra due saltimbanchi della musica alle prese con un repertorio umano e musicale sconfinato e irripetibile, arricchito da scritti e pensieri di compagni di strada, reali o ideali, da Umberto Eco a Dario Fo, da Francesco Piccolo a Marco Presta, a Michele Serra.

 

Verona Jazz ospiterà, invece, i grandi nomi del genere musicale. Avishai Cohen, domenica 26 giugno, il chitarrista Al di Meola, lunedì 27 giugno, e il ritorno di Paolo Fresu, mercoledì 22 giugno. Tre autentici virtuosi, capaci di estrarne suoni e atmosfere che nel tempo hanno saputo incantare il pubblico ai quattro angoli del pianeta. Paolo Fresu, con la sua tromba, propone la colonna sonora del docufilm “The last beat” del regista Ferdinando Vicentini Orgnani. Una collaborazione avviata diversi anni fa con la soundtrack del film dedicato a Ilaria Alpi. Solare, tagliente, introspettiva, intelligente, l’analisi musicale del trombettista accanto all’ormai suo fidato nuovo trio con Dino Rubino, Marco Bardoscia e Carlo Maver al bandoneon. Tocca poi al bassista, cantante e compositore di fama internazionale Avishai Cohen, che si è guadagnato la reputazione di essere uno dei più grandi bassisti viventi. Al Teatro Romano, con la sua nuova formazione in trio, presenta l’ultimo album Shifting Sands. Cohen, che si è sempre distinto in passato come grande promotore e scopritore di nuovi, giovani musicisti di talento, ancora una volta porta all’interno di questa nuova configurazione in trio l’eccezionale pianista Elchin Shirinov e la giovane e talentuosa batterista Roni Kaspi. Al Di Meola, uno tra i chitarristi, jazz e world-music fusion più importanti al mondo, punta a coinvolgere il pubblico con la sua maestria tecnica ed i suoi assoli e composizioni complessi e molto veloci. Vincitore per quattro volte del titolo di migliore chitarrista jazz, assegnato tramite votazione dei lettori della rivista Guitar Player Magazine, è presente sulla scena da quattro decenni, con 30 album alle spalle inclusa la sua versione del 2020 di “The Beatles, Across the Universe”.

 Informazioni e prevendite sul sito www.spettacoloverona.it. I biglietti sono disponibili anche su Ticketone e Ticketmaster.

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