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Atalanta / Hellas Verona 3-0

L’Hellas Verona esce battuto, con un punteggio bugiardo, dallo Stadio “Azzurri d’Italia” con la forte Atalanta. Pecchia, per infortuni e squalifiche, apporta diverse sostituzioni rispetto al derby e passa al 4-4-2. Romulo e Souprayen, tornano come esterni bassi, Caracciolo e il rientrante Heurtaux, centrali, Verde e Fares, operano sulle fasce, mentre Fossati e Bessa giocano al centro con Cerci che supporta Kean in avanti. Parte subito forte l’Atalanta che, con una bella girata di Toloi, impegna Nicolas. Scampato pericolo e i gialloblù cominciano a macinare gioco, chiudendosi bene e partendo con ficcanti contropiedi che portano, nei primi venti minuti, per ben due volte Kean, lanciato da Souprayen e Cerci,  davanti all’ex Gollini ma il diciasettenne prima spara alto quindi centra in pieno il portiere. L’azione dei nerazzurri è ben controllata dagli scaligeri che hanno un’altra opportunità con Cerci che tarda quel tanto che permette, a un difensore, di deviare in angolo. Dal trentesimo al quarantesimo diventa protagonista il Var prima annulla una rete di Freuler, per un fuorigioco millimetrico, di Cornelius sull’inizio dell’azione poi si ripete ai danni dell’Hellas sul goal di Kean. L’ex juventino ha l’opportunità di portare in vantaggio gli scaligeri ma, da pochi passi, scarica sul portiere che respinge, arriva Verde che tira verso la porta, ma lo stesso Kean tocca da posizione irregolare. Il tempo si chiude a reti inviolate ma buona l’impressione dei ragazzi di Pecchia. La ripresa vede una nuova incredibile occasione per Kean ma, anche questa volta, le polveri sono bagnate e la rete non arriva. A questo punto la ferrea legge del calcio si avvera. Nicolas appoggi a Bessa che, al limite dell’area, si fa soffiare il pallone da Papu Gomez che appoggia al liberissimo Freuler che da due passi fulmina il portiere. Passano pochi minuti e Ilicic, con un fendente a fil di palo, raddoppia. Pecchia richiama Cerci per Pazzini ma ormai l’Hellas è uscito dalla gara tanto che poco dopo, il neoentrato Kurtic, triplica. Escono, prima Heurtaux, per Lee, quindi, a dieci dalla fine, Zaccagni che, quasi al novantesimo, si vede negare da Gollini il goal della bandiera. E’ durato un tempo, il sogno dell’Hellas di uscire indenne da Bergamo ma, dopo tutti gli errori commessi, non si poteva avere altra soluzione che la sconfitta. Ai clamorosi errori di gioventù di Kean, che però era al posto giusto, si somma la sanguinosa palla persa da Bessa e, questo errore ha segnato in modo indelebile la gara. La difesa ha retto abbastanza bene per quasi un’ora, anche se non sufficientemente protetta dai centrocampisti che lentamente si sono sciolti come neve al sole. Cerci, sta progressivamente ritrovando lo smalto dei giorni migliori, aspettiamolo. Kean, da questi errori, deve trarre insegnamento per il futuro. Pecchia ha dimostrato di non essere integralista variando da quel 4-3-3 che era sempre stata la sua filosofia. Lunedì sera, terribile prova al Bentegodi contro la forte e fortunata Inter.

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