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Il ChievoVerona fa soffrire la Juve ma alla fine deve arrendersi 2-3

Non bastano un grande Giaccherini e un mostruoso Sorrentino per fermare la corazzata Juve di CR7. D’Anna per il debutto decide di rinunciare al tradizionale schema 4-3-3 per un più prudente 4-4-2. Con Sorrentino, in porta, Tomovic e Cacciatore, sugli esterni, Bani e Rossettini, centrali, Depaoli, Rigoni, Radovanovic e Hetemay, a centrocampo, Giaccherini e Stepinski, in avanti. Parte subito forte la Juve, sostenuta da uno stadio quasi per intero bianconero, e dopo soli 3 minuti passa in vantaggio. Fallo di Hetemay su Cuadrado sulla trequarti. Calcia Pjanic, in area Chiellini devia, la difesa allontana male e Kedira batte a colpo sicuro. I bianconeri hanno il completo dominio del gioco, anche se cincischiano troppo e non affondano i colpi. Il tanto atteso Cristiano Ronaldo sfiora il palo con un’improvvisa girata dopo l’appoggio di Cuadrado. Non inquadrano la porta, uno scatenato Douglas Costa e Dybala poi, all’improvviso, poco prima del quarantesimo il Chievo, nella prima sortita nella metà campo juventina, pareggia. Giaccherini traversa un pallone delizioso per la testa di Stepinski che, in mezzo a Bonucci e Chiellini, devia imparabilmente in rete. Poco prima della fine del tempo spettacolare da e vai CR7 e Dybala che è fermato in piena area. La ripresa si apre con una staffilata di Cristiano Ronaldo con ottima risposta di Sorrentino con i piedi. Intorno al decimo Giaccherini irride Cancelo che, in area, lo ferma irregolarmente e l’arbitro Pasqua, senza esitazione, decreta il penalty che lo stesso Giaccherini trasforma spiazzando il portiere. Allegri richiama Cuadrado per Bernardeschi che subito si presenta con un violento tiro che Sorrentino neutralizza. Al quarto d’ora Radovanovic entra duro su CR7 ed è ammonito. La Juve attacca anche con il neo entrato Mandzukic, subentrato per Douglas Costa, poi ancora Sorrentino a dire di no a Ronaldo. D’Anna richiama, al ventesimo, Stepinski per Djoedjevic subito dopo Cacciatore è autore di un salvataggio miracoloso su Ronaldo, a due metri dalla porta. Dopo una girata alta di testa di Mandzukic e una parata di Sorrentino su Dybala, arriva, alla mezzora, il pareggio della Juve. Cacciatore, pressato, mette in angolo. Lo batte Bernardeschi e Bonucci anticipa tutti forse anche con una deviazione determinante di Bani. Esce Hetemay per il debutto di Obi, ultimo acquisto clivense. Allegri richiama Kedira per Emre Can che subito si rende protagonista di una deviazione di testa alla quale risponde una miracolosa deviazione di Sorrentino. Al quarantesimo al termine di una tambureggiante azione juventina c’è uno scontro fra Sorrentino, Cristiano Ronaldo e Bani la palla arriva a Mandzukic che di testa manda verso la porta sguarnita, un difensore allontana ma il pallone era entrato. Intanto il gioco è fermo per soccorrere Sorrentino che ha perso conoscenza. Dopo oltre cinque minuti con il portiere che si rimette in qualche modo in piedi l’arbitro che, con il goal-line technology, aveva dato il goal, decide di visionare il Var e annulla per fallo su Sorrentino che è costretto a uscire per Seculin.  Nemmeno il tempo di prendere posizione che la Juve passa. Azione irresistibile sulla sinistra di Alex Sandro il cui fendente è deviato imparabilmente da Bernardeschi. Dopo oltre cinque minuti la gara finisce con i bianconeri che festeggiano ma con un ChievoVerona che, come da tradizione, fa sudare le proverbiali sette camice alla Juve. Un  Giaccherini, incontenibile, applaudito anche dai tifosi bianconeri, autore dell’assist per Stepinski e perfetto esecutore del rigore che si era procurato. Mostruosa, ma non è una novità, la prova di Sorrentino che ha impedito in tutti i modi di far segnare gli avversari, sfortunato per lo scontro violentissimo con CR7 che lo ha costretto a uscire in barella.

 

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