
Due ori e un bronzo in una sola rassegna iridata: un trionfo che proietta Alessio Magagnotti, 18 anni, tra le stelle più luminose del ciclismo italiano. Ai Mondiali su pista juniores di Apeldoorn, in Olanda, il corridore trentino dell’Autozai Contri ha conquistato l’oro nel quartetto, l’oro nell’inseguimento individuale e il bronzo nel chilometro da fermo. Un bottino eccezionale, che si aggiunge a una stagione su strada già impreziosita da oltre dieci successi.
Per celebrare l’impresa, la concessionaria AutoZai Group di San Pietro di Legnago ha ospitato giovedì sera una grande festa: presenti dirigenti, compagni di squadra, tifosi e amici. «È stata una serata emozionante – ha detto Alessio – ringrazio chi è venuto a festeggiarmi e la società che ha sempre creduto in me. Queste vittorie non sono solo mie, ma di una squadra e di un ambiente che considero una famiglia».
Un percorso fatto di lavoro e sacrifici. «Sono andato oltre le aspettative – racconta – l’oro nell’inseguimento individuale era un obiettivo che volevo fortemente. Il bronzo nel chilometro è arrivato inaspettato, visto che non ero al meglio». E sul futuro: «Il prossimo anno passerò alla Red Bull Bora, dovrò imparare molto come già accaduto nel salto da allievi a juniores. Ma prima voglio provare a conquistare una maglia tricolore con l’Autozai Contri».
Il general manager Enrico Mantovanelli ha ricordato come «Magagnotti abbia riportato la squadra sul tetto del mondo, là dove la portò un tempo Davide Rebellin», senza dimenticare la medaglia europea di Thomas Melotto. Nella serata è stato anche annunciato il primo fans club dedicato ad Alessio, mentre Gianni Bertoldo è stato nominato presidente onorario della società.
Magagnotti sogna un giorno la maglia verde al Tour de France, ma intanto resta con i piedi per terra: «Il ciclismo è fatica, amicizia e passione. Voglio continuare a crescere e a divertirmi».