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Con Barak e Caprari, l’Hellas affonda il Cagliari

Con una doppietta dei due tenori, Barak e Caprari (foto), un Hellas cinico e molto motivato, sbanca l’Unipol Domus e affonda il Cagliari di Mazzarri. Tudor, in tribuna per squalifica, decide di affidare al suo secondo, il debuttante Salvatore Bocchetti, una formazione con alcuni inaspettati cambi rispetto alla tradizionale formazione. Il trio difensivo è formato dal tuttofare Traméze, da Casale e Ceccherini. A centrocampo, sugli esterni, operano capitan Faraoni e Depaoli con Hongla e Ilic, centrali. Davanti i tre tenori Barak, Caprari e Simeone. Partono subito a mille i gialloblù, oggi in completo bianco, e creano subito apprensioni alla difesa degli isolani. Al secondo, Caprari vola sulla fascia sinistra poi effettua un traversone che è preda di Cragno che, al quinto, deve effettuare una super parata per neutralizzare la conclusione di Hongla. È il preludio al vantaggio. All’ottavo, Simeone, fischiatissimo come ex, difende, con caparbietà, il pallone in mezzo a due avversari poi porge un dolce cioccolatino a Barak che, dentro l’area piccola, fulmina, Cragno per la sua undicesima marcatura.  Prima del venticinquesimo Orsato, l’arbitro scledense mai amico degli scaligeri, ammonisce, giustamente, Barak e, eccessivamente, Traméze, mentre il Cagliari va vicino al pareggio. Proprio, al venticinquesimo, un colpo di testa di Altare, da azione d’angolo, è deviato sulla traversa da Monticò. Prima della mezzora, due opportunità, per gli scaligeri di raddoppiare. Prima Barak restituisce il favore a Simeone che, sul disco del rigore, perde l’attimo e l’azione sfuma poi è Faraoni che impegna con gran tiro Cragno che devia in angolo. Sull’azione c’è un altro angolo per l’Hellas e, sul secondo, il colpo di testa di Hongla sfiora il palo. Negli ultimi dieci minuti, della prima frazione di gioco, c’è una reazione dei padroni di casa e Keita scarica un violentissimo tiro che Monticò, con la punta delle dita, devia sulla traversa. All’ultimo minuto lungo rilancio per Caprari che, dopo esser scattato, sul filo del fuori gioco, e il Var certifica che Lovato lo teneva in gioco, entra in area e, di destro, fulmina, sul secondo palo Cragno, dodicesima rete per lui in questo suo straordinario campionato. Si va al riposo con il doppio vantaggio anche se la squadra di Mazzarri ha colpito due traverse, grazie anche alle deviazioni provvidenziali di Montipò. Alla ripresa del gioco Mazzarri provvede a due sostituzioni fuori Deiola e Martin per Rog e Nandez. Passano pochi minuti e altre due forze fresche entrano per il Cagliari. Panzer Pavoletti prende il posto di Keita e Carboni quello di Goldaniga. Dopo nemmeno un minuto, intervento scomposto dello stesso Pavoletti e giallo a tempo di record. Passano cinque minuti e anche Hongla, che commette fallo al limite dell’area, vede il suo nome scritto sul taccuino di Orsato. La punizione, da posizione molto invitante, permette al capitano Joao Pedro di mettere la palla all’incrocio dei pali dove Monticò non può arrivare. Gara riaperta con i rossoblù lanciati all’assalto e gli scaligeri un po’ in difficoltà anche perché Ceccherini ha accusato un problema fisico. Bianchetti, però, è bravo, ad effettuare, prima, un triplice cambio, escono Ilic, Barak e Hongla per il professor Veloso, Lasagna e Gunter e,  poco dopo,  Ceccherini deve alzare bandiera bianca e al suo posto entra Sutalo. I cambi e le forze fresche ridanno fiducia all’Hellas mentre lentamente si spegne il fuoco sacro degli isolani. A un quarto d’ora dalla fine lungo lancio di Faraoni per il cholito il cui tiro finisce alto.  Poco dopo c’è l’ammonizione per Simeone che entra in gioco pericoloso su Lovato, procurandogli una ferita alla testa. Poi c’è un violento tentativo di Faraoni con palla che finisce fuori di pochissimo. Nonostante il sostegno del pubblico il Cagliari non crea particolari apprensioni e, a cinque dal novantesimo, fuori Caprari e dentro Retsos.  Nei sei minuti di recupero gli scaligeri controllano con molta calma rendendo vani gli assalti dei ragazzi di Mazzari che rimangono impantanati nei bassifondi della classifica mentre i gialloblù, consolidato il nono posto, superano la soglia psicologica dei cinquanta punti arrivando a cinquantadue. Domenica, alle 20,45, è di scena al Bentegodi il Milan che, dopo aver perso (20 maggio 73 e 22 aprile 90) ben due scudetti nella Fatal Verona, tenterà, questa volta, di mantenere a distanza i cugini nerazzurri.

 

 

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