Una rete digitale di monitoraggio per prevenire le alluvioni: è questa la novità che interesserà l’Est veronese a partire dall’autunno 2025. Dopo la conclusione, durante l’estate, dei lavori di installazione, le nuove 18 stazioni di rilevamento sono ora operative lungo i principali corsi d’acqua del territorio.
Il sistema, curato dall’Autorità di Bacino delle Alpi orientali, consente di raccogliere in tempo reale dati su portata e velocità dei fiumi, uniti a modelli matematici previsionali. A integrare la rete ci sono anche quattro nuove stazioni meteorologiche a Roverè Veronese, Erbezzo, Selva di Progno e Crespadoro, in grado di rilevare pioggia, neve e temperature.
Sorvegliati speciali i fiumi Tramigna, Alpone e Chiampo, che attraversano i comuni più colpiti dalle alluvioni del 2010, come Soave e Monteforte d’Alpone. Ma l’occhio digitale vigilerà anche sull’Adige a Belfiore, sui Progni di Illasi e Mezzane, sul Fibbio a San Martino Buon Albergo, sullo Squaranto a Montorio e sui collettori Zerpano (Veronella) e Fratta (Zimella).
Il sindaco di Soave, Matteo Pressi, sottolinea l’importanza del progetto: “Questa rete ci permette di prevedere situazioni estreme con un anticipo utile ad attivare difese come i bacini di laminazione. L’Est veronese è un sistema idraulico interconnesso e solo un monitoraggio capillare può garantire sicurezza alle comunità”.
La tecnologia non si limita ai corsi d’acqua: il progetto prevede anche il controllo degli allagamenti nei sottopassi ferroviari e autostradali di Soave, San Martino Buon Albergo e San Bonifacio, per tutelare anche la viabilità.
Un’opera che coniuga innovazione e conoscenza del territorio, destinata a diventare un alleato fondamentale nella gestione del rischio idraulico e nell’adattamento agli effetti sempre più evidenti del cambiamento climatico.
L’intervento di Matteo Pressi, sindaco di Soave, nel servizio di RCS Informa.