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Fiera del Riso: È PARTITO UFFICIALMENTE TASTE OF EARTH, il nuovo padiglione dedicato all’internazionalizzazione.

Profumi, culture e tradizioni di paesi lontani sono arrivati a Isola della Scala. Tante le novità da scoprire.

 

Isola della Scala per una settimana sarà il punto di riferimento dell’internazionalizzazione. Questa mattina alle 11:30 è stato inaugurato TASTE OF EARTH, il nuovo padiglione che propone profumi, culture e tradizione di paesi lontani. Una finestra sul mondo importante si apre e guarda al futuro.

Erano presenti il Sindaco di Isola della Scala, Luigi Mirandola, l’Amministratore Unico di Ente Fiera Roberto Venturi, il consigliere provinciale Silvio Salizzoni, la vice Presidente della Regione del Veneto Elisa De Berti, il Consigliere regionale Stefano Valdegamberi, l’on. Sergio Berlato Deputato italiano al Parlamento europeo Presidente nazionale dell’Associazione per la Cultura Rurale.

 

A dare il benvenuto il Sindaco Mirandola: “Taste of Earth segna un ulteriore passo avanti che Ente Fiera sta facendo e come amministrazione comunale non possiamo che esserne soddisfatti e incoraggiare l’iniziativa”. Ha proseguito Venturi: “Oggi ha inizio un nuovo appuntamento che guarda al futuro con interesse e positività. Questa edizione vuole essere da apripista alle prossime edizioni. Taste of Earth è un primo passo che vede coinvolta Ente Fiera e tutta la comunità di Isola della Scala, una nuova opportunità dove la nostra cultura, i nostri prodotti si fanno scoprire al mondo. Così come le nazioni che vi partecipano portano qui le loro specialità gastronomiche, d’artigianato, arte e spettacoli. È un’occasione unica d’incontro tra diverse culture. Stiamo dialogando con molti paesi curiosi di scoprire i nostri prodotti tipici”.

 

All’interno del nuovo padiglione è presente anche un’area dedicata all’Iran. Portavoce Mir Fakhraei responsabile dell’Ente turismo iraniano per l’Italia e da venticinque anni direttore del CICE, il Centro Italo Iraniano di Cooperazione Culturale ed Economica, spiega: “Abbiamo molto da raccontare sul nostro territorio e lo faremo per la prima volta qui a Isola della Scala attraverso un gruppo di artigiani di strumenti musicali, musicisti e due maestri internazionali che suoneranno uno strumento antichissimo che ha più di seimilacinquecento anni. Ci saranno poi gli artigiani dei tessuti, dei tappeti, della bigiotteria e delle pietre preziose, pittori, lavoratori del legno, della miniatura, del vetro, del rame. Non solo commercianti, ma dei veri artisti che portano avanti le nostre tradizioni con duecentocinquanta tipologie diverse di artigianato”.
Tra gli stand anche il Marocco, Stati Uniti, Portogallo e molti altri hanno accolto l’invito.

 

La vice Presidente della Regione del Veneto Elisa De Berti ha ricordato il percorso che la regione e Ente Fiera Isola della Scala hanno fatto per il nuovo progetto Taste Of Earth: “Aprire questa nuova area significa avere dei requisiti minimi per poter fare un ulteriore passo verso il futuro. In un momento storico così delicato diamo speranza e guardiamo ai nuovi mercati come opportunità di crescita. Oggi Isola della Scala ha un’occasione per far conoscere il territorio e l’oro bianco, il riso vialone nano veronese IGP a tutto il mondo”.

 

Durante la settimana saranno presenti Chef europei che porteranno la loro cucina all’interno del Taste of Earth – The Restaurant: “Attraverso una nota anche Filippo Saporito, Presidente JRE: “Sarà un piacere portare l’esperienza e il sapere che caratterizza gli chef JRE all’interno di una Fiera che da oltre mezzo secolo, costituisce la più grande e amata festa italiana dedicata al risotto e al riso. Sarà ancora più significativo poter condividere questo evento e le esperienze gustative che ne nasceranno, insieme al pubblico presente e ad altri chef JRE europei, quale ulteriore dimostrazione di quanto la cucina sia legame, scoperta e arricchimento senza confini”.

 

L’On. Sergio Berlato Deputato italiano al Parlamento europeo Presidente nazionale dell’Associazione per la Cultura Rurale ha continuato: “Grazie per il graditissimo invito, vi porto i saluti del Parlamento europeo. L’Europa è una fonte di grandissime opportunità che valorizza le nostre produzioni di qualità, tipicità e salubrità. Questo avviene anche tramite il riconoscimento, come per il riso di questa zona con la denominazione IGP.

Mi perdoneranno gli organizzatori di questa bellissima manifestazione, ma il mio primo ringraziamento va ai produttori. Sono loro che rendono possibili queste iniziative, sono loro che ogni anno combattono contro le avversità atmosferiche e oggi devono fare i conti con l’emergenza economica legata alle difficoltà di approvvigionamento di prodotti energetici, l’aumento esponenziale delle bollette e del gasolio. Senza l’attività dei nostri imprenditori agricoli molti dei nostri territori sarebbero abbandonati a sé stessi. In un periodo in cui spesso ci si riempie la bocca di ambientalismo, io voglio ricordare che l’ambientalismo non bisogna solo a predicarlo, ma bisogna praticarlo. Tutti i portatori della cultura rurale sanno tutelare il nostro territorio garantendone la manutenzione, facendo in modo che il patrimonio ambientale venga tramandato alle future generazioni in condizioni ancora migliori rispetto a quelle che ci sono state trasmesse dai nostri genitori e dai nostri nonni. Questa bellissima manifestazione nata come evento locale, è diventata nazionale e adesso addirittura internazionale, dimostrando che ad aiutare nei tanti sacrifici che compiono i produttori ci sono delle persone che hanno a cuore il nostro territorio e il futuro delle imprese agricole. I miei complimenti più sentiti, anche a nome del Parlamento europeo che qui rappresento e dell’Associazione per la Cultura Rurale di cui sono presidente nazionale, nata proprio per valorizzare e garantire un futuro dignitoso alle nostre attività”.

E Valdegamberi ha concluso: “La Persia nella storia ha veicolato il sapere da Oriente e Occidente. La partecipazione di una delegazione iraniana ha un grande significato di pace e fratellanza. Il riso, un cibo con una lunga storia comune, possa essere anche un motivo di riavvicinamento, di incontro e non di scontro tra culture e popoli diversi, ma con lontane radici comuni”.

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