Nonostante le parole ricche di miele di Ivan Juric nei riguardi del Verona, la sua squadra, come da tradizione con lui al timone, non è mai stata messa sotto dai gialloblù. È durata una sola settimana la gioia di trovarsi fuori dalla zona retrocessione e, nel giro di due giorni, grazie alla penosa prestazione del Milan al Pico con lo Spezia e al cinismo del Torino al Bentegodi gli scaligeri sono di nuovo precipitati nei bassifondi della classifica. Lo strano duo Zaffaroni/Bocchetti, che recupera Veloso ma non Lasagna e perde, proprio alla vigilia del match, Doig, schiera una formazione che ricalca per dieci undicesimi quella vittoriosa a Lecce. L’unica variazione è l’inserimento che sa di premio, dal primo minuto, di Ngonge, il match-winner di Via del Mare, per Duda. L’esperienza, evidentemente, non insegna nulla, infatti Cyril, finora, ha dato il meglio di sé quando è entrato, soprattutto nella ripresa, mai quando è partito dall’inizio. Dopo qualche momento di studio, la prima azione è gialloblù. Lazovic, con una delle incursioni che lo caratterizzano, arriva sul fondo e traversa per Taméze il quale tira due volte, dopo la prima ribattuta del portiere, ma senza esito. Risponde il Toro con Karamoh che, da sinistra si porta sulla fascia destra e appoggia a Singo il cui tiro finisce alto. Risponde ancora Lazovic che, questa volta, tira ma il portiere para senza difficoltà. Poco dopo il ventesimo, Magnani alza bandiera bianca e, al suo posto, entra Coppola. Qualche minuto dopo, l’ex Ilic è ammonito per proteste per un presunto fallo in area non fischiato. Poco prima della mezzora, il Toro passa, Vlasic mette giù un pallone, ai venticinque metri, e, di sinistro, toglie le ragnatele dall’incrocio dei pali, nulla da fare per Montipò. Risponde Abildgaard ma, il suo tiro dal limite, non inquadra la porta, lo imita poi Ngonge ma la conclusione centrale non impensierisce il portiere. Poco prima del riposo è ammonito Taméze. Al rientro in campo, Duda prende il posto di un opaco Verdi e Cabal di Dawidowicz che, sul finire del tempo, ha accusato un problema al flessore. Al secondo minuto, Toro ancora pericoloso. Ricci, dal fondo crossa, la palla attraversa tutto lo specchio della porta senza che nessuno riesca ad intervenire. Poco dopo, occasionissima per i gialloblù. Ngonge recupera palla ma poi, si attarda nel tirare e Singo gli ribatte il pallone che arriva a Lazovic che, davanti al portiere, colpisce il palo esterno. Al quarto d’ora, Juric effettua due cambi, escono l’autore della rete per Seek e il difensore Djiodji per Schuurs, subito dopo anche Ricci è ammonito mentre, nell’Hellas, lo sfortunatissimo Duda, entrato a inizio ripresa, è costretto ad uscire, al suo posto Braaf. Poco dopo il ventesimo, Cabal, dalla distanza,
impegna il portiere. Dopo che Juric ha effettuato altri due cambi, per avere forze fresche, c’è l’ammonizione di Abildgaard e, alla mezzora, incredibile errore di Ricci che, dopo aver raccolto il rinvio del proprio portiere, taglia fuori l’intera difesa scaligera e si presenta davanti a Montipò ma, fortunatamente, mette a lato, intanto esce capitan Faraoni per Depaoli. Passano due minuti e Singo, su servizio di Ricci, chiama al miracolo Montipò. Dopo l’ammonizione anche per Depaoli, all’ottantanovesimo, occasionissima per il pareggio. Braaf recupera palla su un retropassaggio errato dei granata, oggi in maglia bianca, si avvia verso l’area, salta un paio di avversari ma, arrivato al limite, tira in curva. Nei quattro minuti di recupero, non succede più nulla e l’arbitro Di Bello fischia tre volte mandando tutti a fare una bella doccia calda. L’arbitraggio non è stato particolarmente valido, infatti l’arbitro brindisino si è dimostrato fiscale sulle posizioni delle rimesse laterali ma, ha lasciato correre falli piuttosto plateali, soprattutto sul nostro gigante Djuric. Adesso tutto da rifare. La prossima giornata i gialloblù giocheranno a Bergamo, sabato alle diciotto, mentre il match-clou fra Lecce e Spezia si disputerà domenica a ora di pranzo.