
Se n’è andato Giovanni Galeone. Allenatore carismatico che ha lasciato il segno nella sua carriera in panchina soprattutto per le promozioni dalla Serie B alla Serie A due alla guida del Pescara, una con l’Udinese e una con il Perugia.
C’era anche il veronese Stefano Rebonato nella promozione in Serie A con il Pescara nella stagione 1986/87 che per lui fu indimenticabile in quanto capocannoniere della squadra con 21 gol, tutti su azione e nessuno su rigore.
“Galeone era un allenatore come pochi”, ricorda con un velo di nostalgia Rebonato, “sapeva mettere tutti a proprio agio assumendosi sempre le proprie responsabilità. Per lui era fondamentale giocare bene, indipendentemente dal risultato e soprattutto non sapeva farne drammi dopo una sconfitta”.
“Quella stagione eravamo ripescati perché il Palermo non s’iscrisse al campionato. Alla fine conquistammo la promozione in Serie A ed è stato qualcosa di irripetibile”, prosegue, “eravamo un gruppo veramente affiatato”.
Nell’album dei ricordi di Rebonato su Galeone ci sono anche aneddoti curiosi: “Il sabato sera prima delle trasferte con il mister facevamo lunghe passeggiate e con me c’erano anche gli attuali allenatori di Milan e Roma Allegri e Gasperini che all’epoca erano miei compagni di squadra. Ci dava la giusta carica per affrontare al meglio l’avversario la domenica. Non dimentico poi l’anno successivo in Serie A quando mi voleva l’Inter e fece di tutto per trattenermi”.
Dopo Pescara, Stefano Rebonato passò alla Fiorentina ma fu chiuso da Ramon Diaz e un certo Roby Baggio, tuttavia segnò sia alla Roma che alla Juventus. Poi lasciò la sua impronta nei dilettanti veronesi dove vinse i campionati con Maistri Corrubbio, Domegliara, Alba Borgo Roma, Golosine e Ajace Vago.
