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Si è riunita a Peschiera l’assemblea provinciale delle Avis veronesi

 Le 66 sezioni veronesi dei donatori di sangue Avis si sono date appuntamento oggi pomeriggio per l’assemblea provinciale, alla Scuola Allievi agenti di Polizia di Stato, a Peschiera del Garda.

 

Ha aperto la seduta, la presidente di Avis Provinciale, Paola Silvestri, affiancata dal vicepresidente regionale Avis, Giovanni Lenzo, dai referenti delle sezioni comunali e dal direttivo provinciale.

Hanno partecipato anche il presidente del Centro Servizi del Volontariato, Roberto Veronese, e, per il Dipartimento Trasfusionale, il dottor Giampaolo Gaiga, oltre ad amministratori locali e rappresentanti delle associazioni Admor, Aido, Fidas e Asfa.

 

Silvestri ha presentato il Bilancio sociale dell’associazione, cui è seguita la relazione di missione con il bilancio economico.

 

L’assemblea ha provveduto anche alla surroga di un consigliere del direttivo e alla nomina dei delegati per le assemblee Avis regionale e nazionale.

 

I numeri. Il 2022 si è chiuso con due dati in flessione: sono state donate 1.691 sacche di sangue e plasma in meno e al 31 dicembre erano iscritti 191 soci attivi in meno, per un totale di 20.064 attuali donatori per il 71 per cento maschi dei quali settemila dai 46 anni in su. Sempre nel 2022 si sono iscritti 1.150 nuovi donatori.

In totale sono state donate 34.815 sacche, tra cui 28.658 di sangue intero e 5.858 di plasma. Il mese di exploit per donazioni è stato marzo con 3.321. Seguono settembre e ottobre con oltre 3.000 donazioni. Hanno sfiorato questo traguardo febbraio, maggio, giugno e dicembre. I mesi meno “generosi”, oltre a gennaio, sono stati quelli estivi di luglio e agosto: poco più di 2.600 donazioni.

 

«Purtroppo registriamo un dato negativo che è quello del calo pesante delle donazioni che potrebbe

creare delle difficoltà ai malati che ci aspettano negli ospedali – spiega Silvestri –. Il calo è dovuto a tanti fattori che si legano l’uno all’altro: il cambiamento della società; la fatica dei donatori di ottenere il permesso sul lavoro (talvolta per la precarietà del lavoro neppure si chiede), motivo per cui le nostre agende sono piene il sabato e la domenica; difficoltà del Dipartimento Trasfusionale. In

quest’ultimo caso, le giornate di chiusura che si sono registrate nel 2022, spesso improvvise, dei centri trasfusionali, hanno creato disagi ai donatori e purtroppo si sono dovute calendarizzare per la carenza di medici. Non ne facciamo una colpa al Dipartimento, ma la colleghiamo alle difficoltà che vive tutto il sistema sanitario. Il nostro appello va a chi governa la sanità veneta che ci dia una mano a reperire figure per garantire agli ospedali questa grande medicina che è il sangue».

 

Rispetto alla situazione pre-covid (anno di riferimento 2019) Avis provinciale Verona segna 2.107 donazioni in meno. I primi mesi del 2023, tuttavia, vedono un’inversione di tendenza. Già a gennaio le donazioni erano 331 in più del gennaio 2022: 2.902 totali rispetto a 2.571.

 

«Gennaio e febbraio 2023 segnano una ripresa rispetto ai primi due mesi dell’anno scorso – conferma Silvestri –. Da una recentissima riunione fatta a livello regionale, questa ripresa è percepita in tutti i dipartimenti del Veneto e auspichiamo di poter garantire continuità a questo andamento positivo. Se così fosse potremmo sperare anche in una situazione migliore del 2019, quindi ante covid».

 

Silvestri delinea, infine, la sfida del 2023. «Ora che il covid ci ha liberato possiamo continuare le nostre attività in presenza perché incontrare le persone è molto meglio per spiegare cosa facciamo e cosa si può fare per garantire la salute ai nostri cittadini. Le comunali lavorano già dal 2022 in presenza. E speriamo di dare ai giovani il messaggio positivo della donazione per invogliarli a continuare con noi questa grande missione». A tal proposito, nel 2022 si è registrata una grande ripresa delle attività nelle scuole: una trentina di Avis comunali ha aderito al progetto regionale di sensibilizzazione al dono coinvolgendo con 177 interventi circa 4.000 studenti. Le altre hanno portato avanti progetti creati da loro raggiungendo un numero altrettanto interessante di ragazzi: parliamo di oltre 110 interventi dalle scuole elementari alle superiori. Attiva anche la squadra Giovani presente in fiera al Job Orienta sempre per rivolgersi ai ragazzi.

 

«Un impegno che ci siamo presi a livello provinciale – conclude Silvestri – è quello di creare unità tra tutti in modo da dare la reale immagine di quello che è Avis provinciale: un’immagine grande e di unità per quello che riguarda la promozione del dono del sangue, ma anche per superare le difficoltà burocratiche che la nuova legge sul terzo settore ci ha imposto e che risulta pesante per le

realtà piccole».

 

A sostegno di Telethon, infine, le Avis veronesi hanno raccolto 28.279 euro per finanziare la ricerca

per le malattie ematologiche rare. Mentre i volontari nel 2022 hanno effettuato migliaia di telefonate per organizzare le donazioni di sangue o dare informazioni.

 

Avis provinciale è accreditata al servizio civile con Avis nazionale. È anche titolare del servizio di

Giustizia di comunità in convenzione con il tribunale di Verona.

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