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S’infrangono al novantaseiesimo le speranze dell’Hellas

A pochi secondi dalla fine dei sette minuti di recupero, accordati dall’arbitro, s’infrangono le speranze dell’Hellas che, una rete di Gaich, aveva  fortemente alimentato. Lo strano duo Zaffaroni/Bocchetti presenta una formazione con molte varianti rispetto alla gara di Bergamo. In difesa rientra Magnani, sulla destra, con Hien e Cabal. Sulle fasce, a riposo Faraoni, mentre non sono arruolabili né Lazovic né Doig, quindi Terracciano a destra e Depaoli sulla mancina. Al centro rientra il professor Veloso con Sulemana mentre, alle spalle di Djuric operano Taméze e Ngonge (foto). I gialloblù, sospinti da oltre ventimila tifosi, si portano in avanti e, al quinto, su punizione di Veloso, a centro area, Ngonge tenta la sforbiciata che però sorvola la traversa. Al decimo, giallo per Cabal. Un po’ prima del quarto d’ora, occasione per gli scaligeri. Djuric spizza una bella palla per Ngonge che, dopo aver saltato il proprio difensore, dal limite ciabatta un tiraccio che esce abbondantemente a lato. Al ventesimo, malinteso fra Montipò e Magnani e l’uscita del portiere, fuori dell’area, ostacolato anche da un avversario, è un po’ azzardata ma, una volta rientrato fra i pali compie una grande deviazione in angolo, con i piedi, su conclusione di Cacace. Intanto a centroarea rimangono a terra Ebuei e Cabal, costretti ad uscire, a bordo campo per circa un minuto. Una volta ripreso il gioco con tutti gli effettivi, ancora una buona occasione per gli scaligeri. Ngonge inizia l’azione poi traversa e sulla deviazione di Djuric arriva lo stesso belga che appoggia debolmente fra le braccia di Vicario. Al venticinquesimo, cooling break, con le due squadre, e anche la terna arbitrale, a dissetarsi visto il primo caldo che comincia a farsi sentire. Alla ripresa del gioco, Ngonge, su appoggio di Djuric tira a lato e, poco prima del quarantesimo, sul traversone di Terracciano la sua girata, di testa, è deviata, con l’aiuto della traversa, in angolo da Vicario. Si va al riposo sullo zero a zero ma, forse, la troppa tensione non favorisce le due squadre che sembrano abbastanza imballate. Al rientro in campo, Ceccherini prende il posto di Cabal che, dopo il giallo non sembra molto a suo agio. Al decimo, giallo anche per il professor Veloso. Subito dopo due sostituzioni anche fra i toscani. Esce Piccoli, ben controllato da Hien che, fino a dicembre, pur di proprietà dell’Atalanta, giocava con gli scaligeri. Poco prima di uscire, al quarto d’ora, su un lungo traversone, Terracciano mette a lato, quindi esce lasciando il posto a Faraoni mentre Gaich subentra a Veloso. Poco dopo, l’Hellas va in vantaggio. Gran tiro, dai venti metri, di Ngonge e respinta, a mani aperte, di Vicario, sul pallone s’avventa Gaich che insacca. Tutta la squadra, panchina compresa, lo festeggia, sotto la curva sud. Lui si toglie la maglia ed è ammonito. Zanetti richiama Haas e mette in campo Henderson, un altro ex. Al venticinquesimo, nuovo cooling break. Alla mezzora, esce uno sfinito Taméze per Abildgaard. Al quarantesimo, mentre tutti i tifosi aspettavano l’entrata di Verdi, lo strano duo sceglie di arretrare, pericolosamente, il baricentro e toglie Ngonge per Coppola. Poco dopo anche Ceccherini finisce sul taccuino dell’arbitro. Saranno sette i minuti di recupero e, al secondo e al quarto, Montipò si produce in due grandi interventi deviando pericolose conclusioni in angolo. Poi, al cinquantunesimo il misfatto. Stojanovic avanza, sulla fascia destra e, Abildgaard, invece di contrastarlo, continua ad arretrare fino a che il difensore toscano, entra in area e scarica un gran tiro, a una decina di metri da Montipò, il tiro è beffardamente deviato da Magnani e finisce la propria corsa alle spalle di un incolpevole ed esterrefatto Montipò.  Termina così con una terribile delusione l’ultima partita al Bentegodi prima della proibitiva trasferta a San Siro contro un Milan che, difficilmente potrà dimenticare come, nel passato, per ben due volte, l’Hellas gli ha fatto perdere lo scudetto.

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