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Sport: DIRITTI UMANI E CIVILI

Nell’ambito della 3° edizione del Festival del Giornalismo di Verona, nel cortile della Dogana di Verona, zona Filippini, si sono tenuti due incontri con noti giornalisti nazionali su argomenti di grande importanza e attualità. I diritti civili nello sport e, nel calcio in particolare, e i diritti umani in occasione degli ultimi Campionati Mondiali in Qatar 2022. Al primo incontro hanno partecipato i giornalisti Alessandro Vinci del Corriere della Sera e Marco Giani, della Società Italiana Storia dello Sport. I due hanno dialogato con Francesca Castagna, del quotidiano l’Arena, sullo sviluppo del calcio femminile in Italia e in Europa, anche perchè, negli Stati Uniti, il calcio femminile è molto più sviluppato e diffuso di quello maschile. Furono proprio gli americani, alle Olimpiadi di Atlanta, ad introdurre  la versione femminile del calcio. In Italia, le ricerche partite dal Ventennio fascista per arrivare ai giorni nostri hanno evidenziato che, anche se abbastanza praticato, solo nel 1968 fu fondata, a Viareggio, la Federazione Italiana Calcio Femminile e, nel 1986, nell’ambito della Lega Nazionale Dilettanti della FIGC, fu costituito il Comitato Nazionale Calcio Femminile. Dal lato dei risultati, la Nazionale delle Azzurre è arrivata terza agli Europei dell’85 e seconda in quelli del ’93 e ’97. Atleta di maggior spicco, in quegli anni, fu Carolina Morace che ha indossato per 150 volte la maglia azzurra. Oggi si segnala Sara Gama, difensore e capitano, della Juventus e della nazionale, oltre a Cristiana Girelli, nove scudetti, sette Coppe Italia e dieci Supercoppe italiane. Dopo i primi passi nella squadra del suo paese, Cristiana, a 15 anni, passa al Bardolino Verona dove conquista 3 scudetti, 3 supercoppe e 3 coppe Italia segnando 67 reti. Nel secondo incontro intervengono Riccardo Noury di Amnesty International e Riccardo Cucci, storica voce della Rai di “Tutto il calcio minuto per minuto”. L’argomento principale sono stati i diritti civili brutalmente violati, davanti ai petrodollari, in occasione del Mondiale del Quatar2022. Noury dopo aver ricordato come Amnesty abbia più volte fatto presente alla Fifa i drammi, che si consumavano nel paese arabo, con centinaia di migliaia di operai morti in preparazione dei Mondiali e della richiesta, finora rimasta lettera morta, alla Fifa di creare un fondo per aiutare le famiglie degli operai, tutti emigranti da paesi asiatici e africani, che là, hanno perso la vita. Cucchi ha messo in risalto come il mondiale possa essere definito il mondiale della CENSURA in quanto nessuna Tv ha avuto il placet di trasmettere notizie e immagini che non fossero volute, e passate al vaglio, dal paese ospitante. Non si sono visti i tedeschi che hanno fatto la foto con le mani davanti alla bocca, sono state proibite le fasce multicolori con la parola RESPECT, proprio quel rispetto che la Fifa dal 2008 vorrebbe insegnare al mondo. Ma anche l’Italia e la FIGC non sono esenti da colpe se la finale della prossima Supercoppa Italiana si giocherà a Riyadh in Arabia Saudita, altro paese ricchissimo, ma, dove i diritti umani, non solo sono calpestati ma virtualmente non esistono. Purtroppo vale sempre il vecchio detto veronese: << Articolo quinto che ha la pila ha vinto!>>

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