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Un clamoroso “furto” arbitrale porta alla nona sconfitta consecutiva.

Un clamoroso errore commesso sia dal mediocre arbitro Di Bello sia dai suoi due colleghi al Var, non assegna all’Hellas un evidentissimo rigore per un enorme fallo di mano di Danilo e pochi minuti dopo, l’arbitro, prima decreta il rigore per il fallo di Bonucci su Verdi, poi, richiamato al Var, lo cancella. Per il match contro la Juve, Bocchetti attua un profondo turnover sia per far giocare chi è sceso meno in campo negli ultimi tempi sia per preservare alcuni giocatori per l’importantissima sfida di domenica, al Bentegodi, contro lo Spezia. Davanti a Montipò, agiscono Dawidowicz, Hien e Ceccherini, tutti e tre al rientro dal turno di squalifica. A centrocampo, ancora fuori combattimento Faraoni, ecco tornare Terracciano con Hongla, Sulemana e Doig. Mentre, alle spalle di Djuric operano Kallon e Lasagna. Partono bene i gialloblù che al secondo, dopo una bell’azione Lasagna Hongla conquistano un angolo sulla cui battuta c’è il tiro di Sulemana a lato. Al quinto, Bonucci placca una ripartenza di Lasagna ed è ammonito. Al quarto d’ora, un bel recupero di Hien favorisce la ripartenza di Kallon che apre per Lasagna il cui tiro è parato da Perin. Alla mezzora scontro in area fra Bonucci e Djuric con i due giocatori a bordo campo per circa un minuto. Cinque minuti dopo, un tiro dai 20 metri di Hongla non impensierisce Perin. Poco prima del quarantesimo, prima sortita bianconera nella trequarti scaligera con tiro di Locatelli che Montipò, mette in angolo. Al quarantacinquesimo, Lasagna mette Sulemana davanti a Perin ma il tiro, del diciannovenne ghanese, finisce a lato ma, fortunatamente, c’era fuorigioco. Si va al riposo con il risultato bloccato ma si è visto un buon Hellas mentre i bianconeri hanno fatto veramente poco. Stesse formazioni alla ripresa del gioco. Dopo pochi minuti insidiosa punizione dalla sinistra e, a Terracciano, sul secondo palo, non riesce la deviazione vincente. Poco dopo nuova punizione di Kallon e, a centro area, c’è la girata di Dawidowicz che finisce alta. L’arbitro, che fino a questo momento, ha lasciato giocare e ha fischiato pochissimo, in due minuti, prima del decimo, ammonisce sia Dawidowicz sia Djuric. Al quarto d’ora, quasi inaspettatamente, la Juve passa.  Hongla perde una palla nella metà campo bianconera e riparte il contropiede. Rabiot lancia Kean che approfitta di un’incertezza di Dawidowicz, per calciare da dentro l’area. Il polacco gli tocca il pallone e, forse, questa deviazione inganna Montipò, il cui intervento non ferma la palla che rotola beffardamente in rete. Al ventesimo, escono un buon Doig per Lazovic e Sulemana, buona personalità del ghanese, per Veloso. Un minuto dopo il fattaccio. Danilo, davanti alla porta, devia con un braccio largo un pallone, calciato da Veloso, deviato da Dawidowicz e destinato alla rete ma, né Di Bello né il Var intervengono. Vane le proteste scaligere. Bocchetti richiama Dawidowicz per Gunter e Djuric per Henry. Alex Sandro è ammonito per un duro intervento su Henry. Poco prima della mezzora Di Bello, a un metro, dai giocatori, decreta il rigore per l’intervento di Bonucci su Verdi però, in questo caso, il Var lo richiama e il penalty è cancellato. Nei cinque minuti di recupero Lasagna s’invola, palla al piede, e Alex Sandro lo placca, giusto al limite dell’area. Rosso diretto per lo juventino mentre la punizione calciata da Verdi sorvola la traversa. All’ultimo minuto sempre Verdi calcia dal limite ma non inquadra la porta. Termina quindi con la nona sconfitta consecutiva questo penultimo turno prima della lunga sosta per i mondiali. Ancora una volta una buona prestazione, anche se manca un finalizzatore, rovinata da un arbitraggio a dir poco scandaloso. Il braccio di Danilo, seppur su una palla improvvisa ferma un pallone destinato alla porta. Domenica, sempre al Bentegodi, contro lo Spezia gara di straordinaria importanza contro una rivale diretta.

 

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