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L'Onda Veronese

Il Monza cala il tris e per l’Hellas è notte fonda al Bentegodi

Un brutto Verona subisce tre reti, al Bentegodi, contro l’ambizioso Monza. Baroni, presenta l’undicesima formazione nelle 11 giornate di campionato. Davanti a Montipò ci sono Magnani, Dawidowicz e Terracciano, quindi Faraoni e Doig sugli esterni, con Folorunsho, Duda(foto) e Lazovic, centrali, davanti il duo Bonazzoli, Djuric. Pigiano subito sull’acceleratore gli scaligeri e, dopo soli trenta secondi, Bonazzoli impegna Di Gregorio in una parata non particolarmente difficile. Rispondono i brianzoli e un gran tiro di Colpani costringe Montipò alla deviazione in angolo. Sul corner Pablo Mari, lasciato solo, sul disco del rigore calcia di sinistro ma scheggia il palo. Al decimo, su un buon traversone di Faraoni c’è la sponda di Djuric e il tiro di Bonazzoli che non impensierisce il portiere, dopo un tiraccio di Folorunsho parato in tranquillità da Di Gregorio c’è una conclusione alta di Bonazzoli mentre Djuric è costretto a bordo campo per farsi medicare, rientra dopo un paio di minuti. Al venticinquesimo, c’è l’ammonizione di D’Ambrosio mentre, due minuti dopo, Dawidowicz cadendo, dopo uno scontro con un avversario fa segno subito del cambio, esce Pawel e al suo posto entra Hien. Poco dopo il trentesimo, Duda riceve un pallone da destra, s’accentra e dal limite dell’area scarica un gran tiro a giro che colpisce in pieno l’incrocio dei pali. Al quarantesimo, Colpani si fa beffe di mezza difesa e, sull’uscita di Montipò colpisce l’esterno della rete. Un minuto dopo il Monza passa in vantaggio. Contropiede classico impostato da Colpani che recupera palla, sulla sua tre quarti, in seguito ad un errore di controllo di Folorunsho e serve in profondità Colombo che salta Terracciano e sull’uscita di Montipò lo supera con un colpo sotto. Poco dopo l’autore del vantaggio è ammonito per proteste. Si va al riposo sotto di una rete, frutto di una serie di errori, abbastanza clamorosi in difesa e, soprattutto per la troppa distanza fra i reparti. Al rientro in campo, esce Doig per Hongla e due minuti dopo Bonazzoli si divora, in modo clamoroso, il pareggio. Lazovic lo aveva pescato, in ottima posizione e senza avversari vicini ma il numero 99 dell’Hellas di sinistro spedisce in curva. Insistono gli scaligeri e, al decimo, il colpo di testa di Djuric, su traversone di Lazovic, esce a fil di palo. Al quarto d’ora, anche Palladino provvede ad una sostituzione, fuori Ciurria per Birindelli. Poco prima del ventesimo, un tiro dalla distanza di Terracciano è parato senza difficoltà da Di Gregorio. Quindi Baroni richiama Lazovic per Ngonge e Palladino l’ex Chievo Vignato per Carboni e Colpani per Bondo. Passano cinque minuti, e, dopo l’ammonizione di Faraoni, c’è un’ottima parata di Montipò su staffilata di Birindelli.  Poco prima della mezzora, il Monza raddoppia. Ancora in contropiede lancio per Colombo che, non ostacolato da nessuno, arriva al limite dell’area e scarica un missile che s’insacca all’incrocio dei pali. Grande gesto tecnico dell’attaccante scuola Milan ma… i difensori dove erano? Baroni richiama Faraoni e Bonazzoli per Tchatchoua e Saponara. Passa una decina di minuti e il Monza cala il tris. Sull’angolo di Kyriakopoulos, sul secondo palo, c’è Caldirola, tutto solo, che non ha difficoltà a mettere di testa alle spalle di Montipò. L’Hellas si ributta in avanti e, due minuti dopo, segna il goal della bandiera. Traversone basso di Ngonge, velo di Djuric, e, dal disco del rigore, di piatto destro Folorunsho, anche con una deviazione di Pablo Mari mette alle spalle di Di Gregorio. Poco prima del novantesimo bel gesto atletico di Hongla che scarica un gran sinistro a giro che sorvola di una spanna la traversa. Nei quattro minuti di recupero, non succede più niente è l’Hellas mette a referto la quarta sconfitta consecutiva, la quinta se si considera anche la Coppa, dopo quella grave con il Frosinone, le due particolarmente ostiche con il Napoli e la Juve, questa con l’ambizioso Monza. Adesso caro Baroni, rimboccarsi le maniche perché venerdì a Marassi c’è il match, che può valere un campionato, con il Genoa che sarà piuttosto arrabbiato per la sconfitta subita, nel finale, al Sant’Elia con il Cagliari che, con questo successo scavalca l’Hellas precipitato, in modo clamoroso, nelle ultime tre posizioni della classifica.

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