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L'Onda Veronese

L’Hellas festeggia la salvezza imponendo, al Bentegodi, il pari ai Campioni dell’Inter

I gialloblù, raggiunta la salvezza a Salerno, festeggiano, con i loro tifosi, nella partita conclusiva, di questa drammatica stagione, imponendo il pari ai neo campioni d’Italia dell’Inter di Simone Inzaghi. Baroni, che ha Duda ed Henry squalificati, decide di concedere un turno di riposo a Montipò, che ha difeso la porta in tutte le 37 partite giocate finora. Schiera quindi Perilli , che lo scorso campionato si era ben comportato quando era stato chiamato in causa, davanti a lui, Tchatchoua, Coppola, Cabal e Vinagre, quindi, in sostituzione dello squalificato Duda, Belahyane con Serdar, poi, alle spalle di Noslin (foto), Mitrovic, Suslov e Lazovic. La partenza non è delle migliori infatti, l’Inter, al nono, passa in vantaggio. Arnautovic, aiutandosi, forse con un fallo, si libera di Coppola e, da pochi passi batte Perilli. Passano cinque minuti e l’Hellas pareggia. Bell’azione iniziata da Lazovic che appoggia a Suslov, perfetto taglio per Noslin che, appena entrato in area, fulmina Audero.  Passano pochi minuti, e Perilli si esalta deviando in angolo, una conclusione di Frattesi che, deviata, aveva assunto una parabola pericolosissima. Poco prima della mezzora, è ammonito Cabal. Alla mezzora protagonista ancora Perilli che dice di no ad un colpo di testa del solito Frattesi. Passano meno di dieci minuti, e i gialloblù vanno in vantaggio al termine di una spettacolare azione iniziata da Serdar, proseguita da Noslin che appoggia a Suslov che, dal limite dell’area di destro insacca.  A dieci dal riposo, Serdar serve Lazovic in cui tiro è parato senza difficoltà da Audero. Nel minuto di recupero, l’Inter pareggia. Barella serve Frattesi che cerca Arnautovic che, scatta sul filo del fuorigioco, e batte imparabilmente Perilli. Si va al riposo in pareggio ma gli scaligeri hanno tenuto bene testa ai blasonati avversari. Stese formazioni al ritorno in campo. Passano dieci minuti, e Inzaghi fa uscite Dumfries, Dimarco, accolto da bordate di fischi dopo la sua esultanza nella gara d’andata al rigore sbagliato da Henry, e l’autore della doppietta Arnautovic, per Cuadrado, Buchanan e Sanchez. Al quarto d’ora un immenso Perilli compie un doppio miracolo deviando prima la conclusione di Sanchez quindi, sulla ribattuta, quella di Frattesi. Poco dopo è ammonito Barella. Passano cinque minuti e anche Baroni effettua i primi cambi fuori Cabal e Lazovic per Jack Magnani e Charlys mentre Inzaghi richiama il portiere Audero, per far debuttare il ventenne Di Gennaro, e Barella per Asllani. Al settantesimo, nuovo grande intervento di Perilli su conclusione di Calhanoglu dal limite dell’area. Poco dopo, escono Mitrovic e Belayane per Tavsan e Dani Silva. Nel giro di due minuti, l’Hellas va vicino al vantaggio prima Noslin, da fuori area, calcia troppo alto quindi è il neo entrato Tavsan che costringe Di Gennaro a deviare in angolo, con un bel tiro di sinistro da una ventina di metri. Esce l’autore della seconda marcatura Suslov per il diciottenne Cisse, cannoniere della Primavera. A cinque minuti dal termine, pericolo grossissimo per la nostra porta. Frattesi risce, con un colpo sotto a scavalcare Perilli ma, sulla line Charlys interviene spedendo il pallone contro la faccia interna della traversa e quidi la palla è allontanata. Dopo che Coppola, su angolo, impegna Di Gennaro nuova occasione e miracolo di Perilli su conclusione di Frattesi che si era presentato tutto solo davanti a lui. Al secondo dei tre minuti di recupero, Sanchez mette alle spalle di Perilli ma, dopo qualche secondo il Var certifica che il cileno era partito, come l’avevano visto un po’ tutti gli spettatori, abbondantemente in fuorigioco quindi goal annullato. Finisce quindi in parità la diciannovesima e ultima giornata di ritorno nel quali i gialloblù hanno conquistato ben 24 punti più di diverse compagni delle prime posizioni in classifica. Il male è stato il girone d’andata dove si sono raccolti solo 14 punti. Con 38 punti l’Hellas si posiziona al 13° posto lasciando alle spalle ben sette formazioni e, raggiungendo, una stupenda salvezza che molti osservatori, a gennaio davano per impossibile. Grazie ragazzi e grazie Mister Marco Baroni ha saputo trasmettere ai tuoi uomini lo spirito battagliero che aveva quando giocava.  

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