Preziosa e spettacolare vittoria del Chievo al “Picchi” di Livorno. Corini schiera a sinistra Rubin per l’infortunato Dramé, rientra, a centrocampo, il mastino Guana con Radovanovic spostato a sinistra mentre, in avanti, Théréau ritorna a far coppia con Paloschi. Il Livorno, spinto dal suo pubblico, si butta subito in avanti e, al sesto, Siligardi è bravo a sfruttare un fallo di Mesbah su Frey, non rilevato dall’arbitro, per battere di testa Agazzi. Il Chievo non ci sta e, tre minuti dopo, pareggia. Rubin con un lungo lancio trova Paloschi, dimenticato dai difensori, e il bomber non perdona Bardi sul secondo palo. Il goal galvanizza i ragazzi della diga che, una ventina di minuti dopo, raddoppiano. Questa volta Paloschi si travesta da assist man per Théréau e, il francese, dopo sette giornate, ritrova la gioia del goal. Poco dopo la mezzora l’arbitro D’Amato concede un rigore per fatto, ineccepibile, di Rigoni su Paulinho ma, il passaggio di Piccini al brasiliano, è avvenuto con la palla già uscita sul fondo. La trasformazione riporta le squadre in parità ma, all’ultimo istante del primo tempo, un traversone da sinistra trova il tocco di tacco di Paloschi per il vantaggio clivense. La ripresa è controllata con grande autorità dai veronesi che, intorno al decimo, fanno poker. Mesbah stende ingenuamente Radovanovic e D’Amato concede il secondo penalty della gara che Paloschi non fallisce. Gli uomini di Di Carlo accusano il colpo mentre quelli di Corini denotano grande tranquillità e sicurezza. Rubin lascia il posto a Sardo, quindi Théréau esce per Obinna ed infine Pellissier entra per Paloschi, autentico uomo gara. Gli attacchi di Paulinho e compagni non creano problemi alla difesa dei clivense che, alla fine, possono festeggiare un grande successo che porta la squadra a trenta punti, ben cinque dall’inferno degli ultimi tre posti, e, sabato, al Bentegodi, un’altra gare determinante con il Sassuolo, mentre per Paloschi, che si è portato a casa il pallone, tredici goal in campionato.
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