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Nel recupero si consuma la vendetta di Corini e il suo Lecce batte il ChievoVerona al Bentegodi

La super corazzata Lecce, dell’ex Eugenio Corini, in pieno recupero, affonda impietosamente il Chievo al Bentegodi. Aglietti che torna alle gare ufficiali dopo quindici giorni, si trova, all’ultimo momento, senza Semper, Renzetti, Ciciretti e Giaccherini anche se può recuperare Obi e Bertagnoli. Le due squadre partono a tutta velocità e, già al secondo, una bella fuga, sulla destra, di Djordjevic, non trova nessun compagno a rimorchio al centro. Pochi minuti dopo ci vuole un super Gabriel per vanificare il gran tiro di Obi servito da Mogos. Al decimo, su azione d’angolo, girata debole e a lato di Djordjevic. Si svegliano i salentini che, dal diciassettesimo al ventesimo, prima mettono sotto pressione Seculin che si salva con buoni interventi e, poi, riescono a passare. L’azione si svolge sulla destra da Mancosu a  Coda che effettua un traversone verso il secondo palo dove, Stepinski, dimenticato da Mogos, può battere di testa il portiere. Esultanza, con un grande urlo che eccheggia nello stadio vuoto, per l’ex dal dente avvelenato. Passa poco più di un minuto e il Chievo pareggia. Palmiero effettua un’assist perfetto per Garritano

che, a centro area, con una pregevole mezza girata supera Gabriel. Si gioca a ritmi altissimi e, dopo l’ammonizione di Djordejevic, c’è un’opportunità per Mancosu che, pur da ottima posizione, mette alto. Prima del riposo finiscono sul taccuino dell’arbitro anche Henderson e Calderoli per i salentini e Cotali per i clivensi. Stesse formazioni nella ripresa. Poco prima del decimo incursione di Canotto il cui tiro non impensierisce il portiere. Subito dopo clamorosa opportunità, per il raddoppio, per Stepinski ma il polacco cerca ripetuti dribbling in area e, alla fine, pur a pochi metri dal portiere, si fa scippare il pallone. Al quarto d’ora tenta la rovesciata in area Fabbro, la difesa respinge, recupera Obi ma il suo tiro è deviato in angolo. Prima del ventesimo opportunità anche per il Chievo. L’azione è simile a quella che ha portato al vantaggio il Lecce. Lungo traversone verso il secondo palo dove Fabbro, solo, colpisce male di testa e, invece d’indirizzare verso la porta, allontana, recupera Garritano ma il suo tiro è una telefonata al portiere. Iniziano i cambi e Corini toglie due dei quattro giocatori che hanno militato fra le file dell’Hellas. Escono Henderson e Stepinski, gli altri due, che rimangono in campo sono il terzino Adjapong e il super regista Tachtsidis.  Aglietti richiama Obi per Viviani e Djordjevic per Margiotta. I ritmi sono sempre alti ma i clivensi cominciano ad accusare la fatica. Alla mezzora bel lancio per Mogos ma la difesa riesce ad allontanare. Al quarantaduesimo fuori Fabbro, calato notevolmente nella seconda parte del tempo, per Bertagnoli che rientra dopo la frattura del braccio accusata nella gara con la Salernitana. Proprio al novantesimo Aglietti, che vede i suoi in difficoltà, richiama Canotto per Rigione e Palmiero per Zuelli. Nel secondo, dei quattro minuti di recupero, Falco s’insinua in area e con un preciso fendente mette il pallone sul secondo palo dove Seculin non può arrivare. Poco dopo il triplice fischio è accorto con gioia dai salentini che balzano in testa alla classifica e dal rammarico dei clivensi che, dopo Pordenone, anche al Bentegodi si vedono scippare punti che avrebbero meritato. A Bibione la vittoria questa sera il pareggio. Sabato prossimo impegnativa trasferta a Frosinone con la speranza, per Aglietti, di recuperare i molti infortunati.

 

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