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Piatti tipici: le prime quattro De.Co. a Isola della Scala

Sono state illustrate oggi, mercoledì 7 febbraio nell’auditorium di Santa Maria Maddalena, le prime quattro De.Co., Denominazioni Comunali, ottenute da Isola della Scala per altrettanti piatti tipici e ricette locali.

Sono intervenuti il Sindaco Luigi Mirandola, alcuni Assessori e Consiglieri, i componenti della Commissione che ha seguito l’iter tecnico delle Denominazioni e i rappresentanti delle associazioni che hanno richiesto le procedure per il riconoscimento.

Le De.Co. riconosciute e quindi iscritte all’Albo Regionale sono: il Risotto all’Isolana De.Co., la Cottura Pilaf all’Isolana De.Co., le Lasagne con l’Anara De.Co. e i Bigoli con le Sardele De.Co.

Il risultato è frutto di un impegno di 15 mesi per ricostruire ricette, tradizioni, storie, caratteristiche dei prodotti e tecniche di cottura. A seguire l’intero iter, con il supporto dell’Unpli delle Pro Loco del Veneto, la Commissione comunale De.Co., istituita dal Sindaco Luigi Mirandola e composta da: Gian Luca Mirandola (Presidente), Devis Gobbi, Caterina Perbellini, Omar Mantovani, Mattia Gemmo e Chiara Reggiani.

Un lavoro che ha permesso di approfondire i natali di questi piatti popolari. Ad esempio, i Bigoli con le Sardele di Pellegrina sono un “lascito” dell’allora parroco durante la Quaresima dell’immediato Secondo dopoguerra quando, a causa del conflitto da poco concluso, molte famiglie si trovarono in difficoltà economiche. Il parroco ideò perciò la ricetta che, nel rispetto della regola quaresimale del “mangiar di magro”, offriva un piatto ricco di sapore e dal costo contenuto rispetto ad altri. Ricetta che da allora è sempre stata riproposta nei periodi di festa.

Più immediata, invece, la ricostruzione storica del Risotto all’Isolana le cui ricette ufficiali, la prima e il suo aggiornamento, sono frutto del lavoro e della competenza di due personalità fondamentali per il territorio e il riso di Isola della Scala: il Cav. Pietro Secchiati, uno dei fondatori della Fiera del Riso (sua la ricetta poi riconosciuta con atto del Sindaco nel 1985) e lo chef Giorgio Gioco (aggiornamento della ricetta nel 2016).

La De.Co. ha riguardato anche la tecnica di cottura del risotto: Pilaf all’Isolana. Una tradizione del Medio Oriente fatta propria nei decenni dai Mastri Risottari locali e tramandata di generazione in generazione. A caratterizzare questa tecnica anche l’uso dei paioli e del brodo, al posto dell’acqua, per cuocere il riso pilaf.

Infine, le Lasagne (fettuccine) con l’Anara rappresentano una tipicità della frazione Tarmassia, capace di valorizzare nel tempo, durante i momenti di festa, le piccole produzioni “da cortile” come le carni d’anatra e le uova per la pasta fresca.
Ora il marchio De.Co. potrà essere richiesto in Comune non solo dai ristoranti, ma anche da chi, nella filiera, produce alcuni degli ingredienti per le Denominazioni appena riconosciute. Ottenuto il marchio, si dovranno rispettare le indicazioni dei documenti delle De.Co. A vigilare sarà la stessa Commissione comunale.
Le quattro Denominazioni Comunali hanno seguito il regolamento generale  “De.Co. Veneto”, stilato a livello regionale con la partecipazione del Comitato Pro Loco Unpli.

Isola della Scala sta inoltre procedendo alla valutazione per l’ottenimento di una quinta De.Co., sempre legata alle produzioni agricole e alle tradizioni culinarie.
Le De.Co. nascono per proteggere, valorizzare e promuovere piatti e prodotti che contribuiscono a determinare le identità culturali di un luogo e di una comunità.

 

Sindaco, Luigi Mirandola: «Il riconoscimento delle quattro De.Co. è stato richiesto da altrettante associazioni: Pro Loco di Isola della Scala, Isola da Gustare, La Compagnia de l’Anara e Festeggiamenti Pellegrina. Dopo l’Igp riso Nano Vialone Veronese, queste Denominazioni potranno ulteriormente qualificare la cucina popolare isolana, fatta di gusto, tradizioni e storie spesso sconosciute ai più. Un percorso di promozione ed anche di legittimazione di tutte quelle competenze in ambito gastronomico e agroalimentare che caratterizzano il nostro intero territorio, dal capoluogo alle frazioni».

 

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